Intervista con Bruno Fabbri, Autore del libro “Il sesso come sport – Trattato di medicina dello Sport applicata al sesso””

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“Non ci sono medaglie da vincere e neppure record da abbattere, però fare sport è fondamentale per riuscire ad avere una vita appagante, soprattutto sotto le lenzuola”.

A sostenerlo è il dottor Bruno Fabbri, medico dello sport, che da oltre venti anni studia quelle che sono le problematiche relative alla pratica sessuale in campo sportivo. Rigoroso ricercatore, ma anche musicista con tanto di diploma in pianoforte conseguito al Conservatorio di Padova, ha da sempre mischiato i suoi molteplici interessi con il mondo dell’arte e dello spettacolo, mettendoli poi al servizio per quella che è la sua professione principale, di medico, appunto. E ora in libreria è arrivato questo “Il Sesso come Sport” che è la sua ultima fatica in qualità di scrittore.

“Un primo studio lo avevo già pubblicato venti anni fa e l’interesse che ne è seguito mi ha confermato quanto i temi sesso e sport siano di grande impatto. Ricordo che quando fui invitato al Costanzo Show l’attenzione della sala si concentrò totalmente sull’argomento. In tanti anni da medico dello sport ho avuto l’opportunità di seguire atleti di vari discipline, come pugili, ciclisti, nuotatori, podisti… Agonisti ma anche sportivi occasionali che mi hanno permesso di confrontarmi su tematiche diverse, compresa quella sessuale”.

Lei recentemente ha partecipato anche a Pechino Express facendo coppia con Alex Schwazer, un super atleta. Come mai questo suo saltellate tra medicina, sport, spettacolo?

“Credo che si debba sempre seguire le proprie passioni, soprattutto quando queste aiutano ad aprire la mente, regalando sempre nuove sensibilità e sensazioni a quella che è la mia attività principale, quella del medico. Quando ero ragazzo e preparavo gli esami di medicina all’Università di Bologna, contemporaneamente studiavo musica al Conservatorio di Pesaro. Laurea e diploma sono arrivati insieme. La musica è uno straordinario strumento capace di allargare gli orizzonti come nessuna altra arte. E la medicina oltre a scienza secondo alcuni è arte e il medico è un po’ un artista”.

Torniamo al suo “Il Sesso come sport”. Da cosa nasce l’intuizione dell’abbinamento?

 A prima vista l’associazione fra attività sportiva e attività sessuale potrebbe sembrare un po’ strana, tuttavia esistono fra queste due dimensioni della vita, punti di contatto e similitudini se non addirittura sinergie.  Si è sempre valutato se l’attività sessuale possa influenzare in senso positivo o negativo le prestazioni atletiche di alto livello. Sul fatto  che una regolare pratica sportiva possa influenzare positivamente l’attività sessuale poco si è studiato. 

“La pratica sessuale non è altro che un gesto atletico che due individui consumano in tempi e modalità variabili. E nessun allenatore di qualsiasi disciplina manderebbe in campo un atleta non  opportunamente preparato a uno specifico sforzo fisico o adeguatamente riabilitato dopo un infortunio. Pur tuttavia milioni di persone ogni giorno ripetono l’atto sessuale senza avere dei sistemi di riferimento per valutare la propria prova e per cercare di migliorarla”.

E’ dunque possibile considerare il sesso come un evento atletico. E perciò è anche possibile individuare metodologie di allenamento specifiche per raggiungere la massima performance personale nell’attività sessuale?

“Certo, ma non solo. Nel mio “Il Sesso come sport” mi propongo di offrire una lettura medico-sportiva del sesso evidenziando dei training di allenamento adatti a prepararsi ai match più importanti della nostra vita e protocolli specifici per evitare i flop più imbarazzanti, quelli che rovinano la nostra esistenza e quella dei nostri partner”.

Si potrebbe obiettare che nel suo libro lei dimentica l’aspetto della mente, dell’affettività, elementi non secondari quando si parla di amore, di sesso legato all’amore.

“No di certo. Senza nulla voler togliere all’aspetto psichico che costituisce il patrimonio di ogni singolo individuo, mi sono soffermato maggiormente sull’aspetto fisico dell’attività sessuale, nella convinzione che il corpo abbia una influenza sulla mente e che l’aspetto somato-psichico sia altrettanto importante di quello psico-somatico. Nel mio libro spiego come poter conseguire il massimo rendimento sessuale attraverso un adeguato allenamento, esattamente nella stessa maniera in cui è possibile ottimizzare qualsiasi altra forma di esercizio fisico”.

Scorrendo i tanti capitoli che compongono il suo lavoro è facile constatare come il suo viaggio passa attraverso l’analisi dell’amplesso ideale, dello studio di obiettivi da sempre ambiti, come l’orgasmo dell’uomo e della donna..

“Il mio è un trattato di medicina dello sport applicato al sesso scritto da un medico che si occupa prevalentemente di sport e di conseguenza benessere fisico, mentale e sessuale. Un viaggio che ho voluto intraprendere senza dimenticare di prendere in esame la fisiologia energetica e biomeccanica del sesso, nutrienti e integratori, farmacologia e chirurgia. Non bisogna però lasciarsi impressionare. Ho cercato di affrontare l’argomento con rigore scientifico, ma anche con leggerezza e ironia nella consapevolezza che attività fisica, sport e sesso, se opportunamente applicati, possono essere utilissimi anche come riabilitazione per quei soggetti che per motivi di età e salute hanno bisogno di tornare a godere appieno di quelle che sono le gioie più appaganti della vita. E il sesso è sicuramente tra queste”.